Il pugno duro del Governo sulle ordinanze regionali: “Pronti a impugnarle se non coerenti”.
ROMA – Il pugno duro del Governo sulle ordinanze Regionali. Il ministro Boccia nell’ultima videoconferenza ha annunciato l’intenzione della maggioranza di impugnare le ordinanze se queste non saranno coerenti con il dpcm.
“Se ci sono provvedimenti non coerenti – ha detto l’esponente dem – invio una diffida, una lettera dove indico le parti da correggere. Se non avviene dovrò ricorrere all’impugnativa al Tar o alla Consulta“.
Boccia: “Pronti a rivedere le riaperture dal 18 maggio”
Il ministro Boccia in questo incontro ha ribadito la linea del Governo intrapresa con il dpcm del 26 aprile ma il 18 maggio ci potrebbero essere importante novità.
“Vedremo come sarà l’andamento per ogni Regione. Il principio è: contagi giù uguale più aperture e viceversa. Possibili quindi delle aperture differenziate“. Una linea condivisa dalla maggioranza anche se da Italia Viva e dall’opposizione si chiede al premier Conte di decidere le aperture in Parlamento con un decreto e non con un dpcm.
Il rischio delle aperture a ‘macchia di leopardo’
Le parole di Boccia, comunque, non spaventano i governatori che sono pronti a firmare delle ordinanze che aumentano il rischio di aperture (e chiusure) a macchia di leopardo.
Se dal Nord chiedono maggiore libertà per quanto riguarda le concessioni alle singole Regioni, dal Sud si teme una nuova ondata di studenti e lavoratori. La Puglia ha optato per una quarantena obbligatoria di 14 giorni con la segnalazione all’autorità sanitaria locale. Nessuna decisione, per ora, da parte degli altri governatori che nelle prossime ore potrebbero decidere di allinearsi con Emiliano oppure decidere per altre misure.
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fonte foto copertina https://www.facebook.com/francescoboccia.it/